Prodotti tradizionali Troinesi

    A Vastedda cu Sammucu

    La "vastedda cu sammucu", detta anche "vastedda 'nfigghiulata", è una focaccia tipica prodotta esclusivamente a Troina. La voce "vastedda" assume il significato di focaccia o scacciata, prendendo origine dal francese antico "gastel", con riscontri anche nel normanno "guastel" e "wastel". Può essere assaporata e gustata tra maggio e giugno, in occasione della fioritura del sambuco (Sambucus nigra), pianta arbustiva delle caprifoliacee che cresce spontanea o coltivata; i fiori bianchi e molto profumati sono elemento indispensabile per la buona riuscita di questo piatto. Attraverso una sagra gastronomica, ideata ed organizzata dalla Pro Loco Troina, la cui prima edizione risale al 1987, oggi la "vastedda" ha raggiunto la piena valorizzazione avviandosi alla fase di tipicizzazione.

    La "Vastedda cu sammucu" insieme ai "Nfasciatieddi" sono inseriti nell'elenco nazionale dei prodotti tradizionali D.M. 350 dell'8 Settembre 1999.
    Entrambe vengono realizzate dalle abili mani delle massaie secondo la tradizionale ricetta tramandata da madre a figlia, sono anche piatti devozionali della religiosità popolare, inserendosi, altresì, nel contesto del cosidetto "Festino di San Silvestro", insieme di manifestazioni, a carattere folkloristico-religioso in onore del patrono, che si tengono ogni anno tra la penultima domenica di maggio e la prima domenica di giugno.
    Nfasciateddi
    Nfasciateddi

    Cenni storici sulla Vastedda cu Sammucu

    E’ una preparazione della locale tradizione gastronomica che si fa risalire al XV-XVI secolo.
    La “Vastedda cu Sammucu” rappresenta simbolicamente il pane, arricchito da profumi e sapori antichi, con una forte carica devozionale.

    Citazioni sulla Vastedda si ritrovano anche ai primi del secolo, quando Federico De Roberto, in una lettera alla madre. Donna Mariana degli Asmundo, così scriveva il 3 giugno del 1908: «L’appetito è sempre ottimo: in questi giorni ho mangiato una vastella imbottita, una specie di focaccia che gli amici hanno fatto per me e che non è molto leggiera, ma che ho digerito benissimo».

    Attività di tutela e valorizzazione

    L’attività di valorizzazione è stata avviata dalla “Pro Loco” di Troina e sostenuta negli  anni dal Comune di Troina, dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste SOAT di Troina, dalla provincia Regionale di Enna e da Slow Food.

    Nel 2007 è stato costituito il “Comitato Promotore” per l’ottenimento del marchio IGP.

    La “Vastedda cu Sammucu” fa parte della Rete delle Comunità del cibo di Terra Madre di Slow Food, che riunisce tutti coloro i quali fanno parte della filiera alimentare per difendere le produzioni sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.

    La “Vastedda cu Sammucu” è, inoltre, inserite nell’elenco nazionale dei “Prodotti Tradizionali” del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

    Il marchio “Vastedda cu Sammucu” è stato registrato dal Comune di Troina alla Camera di Commercio di Enna al fine di evitare abusi, ed è utilizzabile solo dai produttori di Troina che acettano di sottoporsi a rigidi controlli.

    La Sagra della  “Vastedda cu Sammucu”, che si svolge ogni anno nella penultima Domenica di giugno, rappresenta il momento conclusivo dell’attività di valorizzazione annuale svolta dal Comune di Troina e dal Comitato organizzatore.

    Ricetta

    Ingredienti per l'impasto:
    farina di grano duro(semola), lievito, acqua, sale, strutto(saimi), latte, uova, fiori di sambuco;
    Ingredienti per la farcitura:
    tuma fresca tagliata a fette, salame(fellata) affettato e posto a strati e, facoltativamente, dadini di pancetta(vintrisca) soffritta. Il tutto viene cosparso abbondantemente con fiori di sambuco;
    L'impasto: eseguito in maniera energica, e un'attenta cottura nel forno(che conferisce la tipica doratura) rappresentano fattori fondamentali per la buona riuscita del prodotto.
    La vastedda cu sammucu, esternamente a crosta croccante, è composta nel suo interno da due strati di pasta, separati da farcitura. A cottura avvenuta, lo spessore non supera i 5-7 centrimetri. La forma tradizionale è quella circolare, ma si può presentare anche rettangolare.

    Uso dei fiori di sambuco

    In medicina popolare i fiori sono impegnati in caso di febbre, tosse, mal di gola e altre affezioni dell’apparato respiratorio.
    L’infuso è utilizzato anche come antinfiammatorio e astringente delle affezioni della pelle.

    La Sagra

    Tale evento avviene tra maggio e giugno, in occasione della fioritura del sambuco (Sambucus nigra), pianta arbustiva delle caprifoliacee che cresce spontanea o coltivata;
    i fiori bianchi e molto profumati sono elemento indispensabile per la buona riuscita di questo piatto.

    Prima Capitale Normanna di Sicilia
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