Esso fu edificato verso la metà del XVIII secolo, su commessa dei monaci di San Michele, nell’area di una necropoli ellenistica nei pressi della città e mostrava la grandiosità degna della sua fama testimoniata ancora oggi dai ruderi. Il complesso occupava una superficie di oltre 8.000 mq., era formato da una Chiesa mononavata e da un Monastero che ruotava intorno ad un chiostro quadrangolare realizzato con arcate. L’architettura del maestoso edificio era quella tipica della seconda metà del XVIII secolo : grandiosità classica, sobrietà di ornamenti, ingressi e balconate con intagli baroccheggianti in pietra. Nell’ala sud, al piano terra, si trovava una solenne gradinata che conduceva al piano sovrastante ove era sistemato il quartiere abbaziale sfarzosamente decorato con stucchi rivestiti di oro zecchino su sfondi colorati. Il Monastero, oltre ad una ricca biblioteca, possedeva anche un piccolo museo dove erano conservati numerosi pezzi di valore provenienti dagli scavi per la costruzione dello stesso Monastero. L’Abate di San Michele, nel XVIII secolo, occupava il XXVIII posto nel Parlamento. Oggi il maestoso edificio altro non è che un cumulo di rovine.
Presso l’archivio storico è conservato il plastico della struttura originaria.